Accenture

Sono uno stagista in Accenture e mi trovo quasi alla fine della scadenza del contratto di stage. Mi era stato detto che dopo sei mesi ci sarebbe stata l’assunzione, ma ora che siamo vicini alla data mi è stato comunicato che, a causa della mancanza di fondi, avrò solo una proroga. Il problema è che per circa quattro mesi non ho avuto nulla da fare perché non avevano progetti da assegnarmi. Inoltre, ho notato che sono poche le persone che lavorano lì per merito: la maggior parte si trova in azienda senza sapere nemmeno come ci sia arrivata. Un manager, all’inizio, mi disse “chissà perché i laureati in informatica vanno sempre via!”. Oggi posso confermare, anche dal parere di altri, che Accenture viene vista come una società di passaggio, dove chi resta lo fa solo per lo stipendio e ha zero voglia di crescere, anche perché non viene offerta alcuna reale possibilità. L’avanzamento di carriera avviene solo con l’anzianità, non per competenze.

Accenture offre un contesto tecnico sfidante, con opportunità concrete di crescita su infrastrutture complesse e progetti di impatto. Per chi ha iniziativa, è anche un terreno fertile per sviluppare autonomia, soft skill e visione d’insieme. Tuttavia, dopo tre anni, rilevo un marcato disallineamento tra il mio inquadramento e le reali responsabilità gestite. Copro un ruolo che comporta ownership, delivery e supporto a team junior, in linea con livelli ben superiori a quello assegnato. In parallelo, viene richiesto un impegno costante sul fronte certificazioni, spesso da portare avanti oltre il normale orario di lavoro e in concomitanza con carichi progettuali molto elevati. Nonostante queste criticità, ritengo l’esperienza in Accenture altamente formativa: rappresenta un eccellente trampolino di lancio per chi ha ambizione, voglia di mettersi in gioco e desiderio di crescere rapidamente. Non necessariamente un punto di arrivo, ma sicuramente un passaggio strategico in una carriera IT

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Il grande problema è che i feedback ottimi ricevuti da cliente e manager/senior manager non sono mai sufficienti per ottenere una promozione o un aumento. internamente si cresce come ruolo sui progetti, ma non si cresce mai come salario e inquadramento

Ogni esperienza in questa azienda è a sé. Tutto dipende dal progetto in cui si è inseriti, da cui deriva la mole di lavoro e i colleghi con cui si lavora. Ci sono parecchi eventi interni in cui si propongono buone iniziative e c'è possibilità di confronto, ma raramente vengono messe in pratica. Sul fronte formazione, a meno che non si insista, si rischia di rimanere indietro. Nel complesso ho avuto modo di lavorare con risorse competenti, anche se poco empatiche.